Il sistema di riciclo, una buona pratica da valorizzare in Europa
Ormai è chiaro che la direttiva Europea in merito alla gestione dei rifiuti mira a ridurre sempre più possibile il loro impatto sull'ambiente e sulla salute di chi ci vive, con un occhio ben puntato sulla salvaguardia delle risorse. Si è intrapreso un percorso normativo e gestionale che dovrebbe puntare a far diventare l'Europa una società del riciclo, in grado di calcolare il riutilizzo delle risorse, sotto forma di materiali o anche di energia, fino ad annullare completamente ogni tipo di spreco. Raggiungere livelli sempre maggiori di riciclaggio, quindi, per evitare un ulteriore sfruttamento delle risorse ambientali.
Un adeguato sistema di gestione dei rifiuti diventa quindi un tassello importante per far ripartire la crescita sostenibile delle economie europee, il punto fondamentale ad una nuova economia in grado di tutelare e rispettare l'ambiente[1].
La direttiva nazionale di riferimento sui rifiuti ha proprio per questo stabilito una gerarchia dei rifiuti in cinque fasi che dà la priorità alla prevenzione, seguita dal riutilizzo, dal riciclo e da altre modalità di recupero. Tutto ciò al fine di ridurre la quantità di rifiuti prodotti, in primis, massimizzandone il riciclo e il riutilizzo. Eliminando progressivamente il collocamento negli impianti dei materiali non riciclabili, e quindi limitandone l'incenerimento, ci si adegua al Piano dell'Unione Europea e allo stesso tempo si contribuisce a migliorare la qualità della vita dei territori.
Lavorando da anni nel Gruppo Green Holding sono ben consapevole del ruolo della rigenerazione e riutilizzo di tutti quei materiali che possono permettersi diversi cicli di consumo e che, invece, troppo spesso finiscono per accumularsi negli scarti. E' per questo motivo che puntiamo sulla raccolta differenziata, inserendola in un sistema di gestione e trattamento orizzontale e totalizzante. Il tutto mediante competenze pluriennali e sinergiche tra chi fa parte di questo Gruppo e con la dotazione delle migliori innovazioni tecnologiche e ecosostenibili.
Rimanendo costantemente aggiornato sugli sviluppi di questo settore, non posso non parlare a tal proposito della quinta edizione dell'Ecoforum Nazionale sui rifiuti e sull'economia circolare, svoltosi a Roma gli scorsi 26 e 27 giugno e promosso da Legambiente. Un'edizione che ha messo in mostra le migliori esperienze del settore e allo stesso tempo ha sviluppato proposte tangibili circa il futuro di questo Sistema economico-gestionale. Un'occasione, tra l'altro, che ha visto la premiazione dei Comuni Rifiuti Free, in grado di mantenere cioè una produzione di rifiuto indifferenziato al di sotto dei 75 kg all'anno per abitante[2].
Nel Lazio, riportando un esempio, la percentuale di questi è aumentata del 25%. “Cominciano a crescere i Comuni Rifiuti Free del Lazio, c’è ancora tanta strada da fare ma intanto premiamo chi si impegna concretamente raggiungendo obiettivi seri e reali di abbattimento dei rifiuti, perché valorizzare le buone pratiche vuol dire renderle virali" ha commentato in quell'occasione Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. Per poi continuare affermando che "sindaci e amministratori locali non possono dirsi contrari a discariche e inceneritori senza, insieme, fare di tutto raggiungere velocemente i numeri di queste amministrazioni virtuose; noi continueremo a premiare i comuni ricicloni ma chiediamo a tutti uno sforzo in più per diventarlo”[3].
Mantenendo, appunto, uno sguardo a 360 gradi sul sistema di gestione e affiancando ai tradizionali metodi di smaltimento una sempre maggiore cura del riciclo e del riutilizzo potremmo tutti quanti, a partire dalle istituzioni passando dalle aziende per finire sulla popolazione e sull'ambiente stesso, prepararci per il futuro e per una decisiva crescita della qualità, della vita e del lavoro.