1780 Marco Sperandio Articoli
24 agosto, 2018

Il controllo delle emissioni atmosferiche, un impegno totale per le aziende

Il problema ambientale si fa sempre più impellente, e per questo motivo tutte quante le aziende, soprattutto quelle che si trattano i rifiuti e le materie inquinanti il territorio, come tra le altre lo sono quelle gestite dal Gruppo Green Holding, devono effettuare un rigido controllo delle emissioni in atmosfera.

Le sostanze inquinanti più diffuse in atmosfera sono il biossido di zolfo (So2), gli ossidi di azoto (Nox), il monossido di carbonio (CO), l’ozono, il benzene, gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), le polveri e il piombo.

I dati appena diffusi da Eurostat ci dicono infatti che in Europa nel 2017 le emissioni di CO2 sono cresciute dell’1,8%, frutto della leggera ripresa economica di alcuni Paesi membri[1].

Purtroppo, però, risultano sottostimate le perdite di gas dagli impianti industriali, dal momento che finora non erano state considerate le emissioni provocate da incidenti o malfunzionamenti, e questo vanifica di gran lunga il monitoraggio generale delle emissioni. Il dato è riportato da una nuova ricerca condotta negli Stati Uniti e coordinata dallo Environmental Defense Fund, poi riportata sulla rivista Science e sul quotidiano Financial Times pochi giorni fa[2].

Guardando all'Italia, il 31 maggio scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto attuativo della direttiva Ue 2016/2284 che impone una qualità atmosferica tale da non causare impatti negativi significativi e rischi significativi per la salute umana e l’ambiente[3].

Gli obiettivi sono la riduzione del totale delle emissioni nazionali annue di origine antropica con parametri standard tra il 2020 e il 2030, l'attivazione del monitoraggio delle emissioni di una serie di sostanze per cui non sono previsti finora dei canoni, e il raggiungimento mediante il monitoraggio di dati che si riferiscono agli impatti dell’inquinamento atmosferico sugli ecosistemi.

Volgendo lo sguardo all'azienda Ambienthesis S.p.A., di cui sono Responsabile, si applicano una serie di principi di prevenzione e riduzione dell'inquinamento quali, ad esempio, l'impiego di tecniche a scarsa produzione di rifiuti, così come l'innovazione e la calibratura di tutte le emissioni, idriche, atmosferiche o al suolo, e l'utilizzo di processi più vantaggiosi sia in termini di consumo energetico che di rendimento depurativo[4].

Esiste quindi un Piano di Monitoraggio in grado di controllare i rifiuti in ingresso, i consumi idrici, i consumi totali e specifici (per tonnellata di refluo trattato) di energia elettrica, gasolio e GPL (per mezzi e uffici), naturalmente prevedendo e accertando il controllo di acque, fanghi, aria e rifiuti in uscita.

Per quanto riguarda le emissioni in atmosfera il Piano di monitoraggio e controllo prevede analisi periodiche (effettuate da laboratori esterni accreditati) sui parametri più significativi caratteristici del nostro ciclo produttivo; le analisi riguardano anche l’impatto odorigeno dell’emissione attraverso l’analisi delle Unità Odorimetriche.

Il monitoraggio semestrale riguarda i 5 punti di emissioni autorizzati nell’Autorizzazione Integrata Ambientale dell’impianto di Liscate.

Per quanto riguarda invece l’impianto di termovalorizzazione REA Dalmine, le emissioni sono controllate dal sistema SME (Sistema di Monitoraggio in continuo delle Emissioni gestito da ARPA Lombardia), il sistema trasmette in continuo i dati all’Ente di controllo, dati che vengono anche pubblicati giornalmente sul sito internet aziendale e vengono altresì trasmessi su di un monitor presso il Municipio di Dalmine. Le tecnologie applicate per il trattamento delle emissioni del nostro impianto di termovalorizzazione ci consentono di essere uno degli impianti migliori in Italia ed in Europa per la qualità delle emissioni con una riduzione degli inquinanti rispetto al limite di legge che va dal 60 al 99%

L’impegno delle aziende del Gruppo è quello di mantenere gli impianti, e l'azienda con essi, in linea con la Normativa e il più possibile attenta al contenimento di tutti quei fattori che portano un danno all'ambiente circostante e alla popolazione che ci vive.

Marco Sperandio


[4] Impianto di trattamento reflui pericolosi e non pericolosi conto terzi di Marco Sperandio; in Autorizzazione Integrata Ambientale - Impianti di trattamento acque e rifiuti liquidi di Gruppo di lavoro Gestione Impianti di Depurazione, Facoltà di Ingegneria - Università degli Studi di Brescia